Democrazia dello spettacolo
La fase va dal 1970 al 1980; è caratterizzata da profonde trasformazioni che interessano sia la scena politica che quella televisiva. Il divario tra il Palazzo e il Paese va allargandosi sempre di più, sfociando in aperto malessere nei confronti di quello che sempre più esplicitamente viene definito il “regime dei partiti”.
In questi anni ha inizio il processo di personalizzazione della leadership che aumenta la dimensione spettacolare; la politica sviluppa nuove capacità relazionali con i mass media e l’informazione; aumenta la disponibilità dei politici a calcare i palcoscenici di show e programmi di intrattenimento.
Per quanto concerne i media, nel 1975 viene approvata la riforma RAI che, oltre a portare l’ente pubblico sotto il controllo del Parlamento, apre ad una feconda stagione di sperimentazione nei linguaggi, nei programmi e nei generi. Nascono le emittenti private locali e, dal punto di vista della funzione del medium televisivo, la dimensione intrattenitiva comincia a prevalere su quel pedagogica.
I programmi di questo periodo: